Su un pianoro vulcanico, a picco sul mare, sorgeva l'antica città di Ercolano, l'antica Hercolaneum.
L’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. non l’ha risparmiata, rimase sepolta sotto uno strato di ben 23 metri come la vicina Pompei, fino a quando gli scavi condotti dai Borbone non l’hanno riportata alla luce.
A partire dal ritrovamento casuale di un teatro antico, si è andato scoprendo il meraviglioso tesoro nascosto e ben conservato testimonianza dell'antica città: il tessuto urbano, l’imponente complesso termale, una magnifica palestra, la distribuzione delle case, alcune delle quali affacciano scenograficamente sul mare, e infine una monumentale basilica.
Nel 1980 furono scoperti gli scheletri di 300 persone uccise dall'eruzione: si trovavano sotto le arcate degli edifici che sorgevano a pochi metri dalla costa dove avevano cercato rifugio. Accanto agli scheletri sono state trovate monete, attrezzi di lavoro, chiavi, amuleti, piccoli oggetti che la gente aveva portato via con sé. Le immagini di questi scheletri hanno fatto il giro del mondo, rendendo Ercolano un luogo davvero unico e suggestivo.
La Villa dei Papiri, antica sede di una biblioteca è chiamata così proprio per il tesoro di manoscritti romani salvati dalle rovine tra il 1752 e il 1754. I papiri sono ora conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, l'Accademia delle Scienze francese a Parigi, la Bodleian Library di Oxford e la British Library di Londra.
Tra le meraviglie ritrovate ad Ercolano non mancano affreschi e mosaici, statue, centri commerciali e ville. In particolare diversi edifici hanno, in un ottimo stato di conservazione, anche il secondo piano, cosa che non accade a Pompei.
Oltre all'area archeologica, è possibile visitare il padiglione della barca di Ercolano, l'unica ritrovata sotto la lava nell'antico porto della città. Secondo la ricostruzione storica questa nave fu l'unica del litorale a non salpare in quel giorno di panico, probabilmente a causa di una falla. Tutte le altre, con a bordo i sopravvissuti di Ercolano, navigarono verso la salvezza.
Dal 2001 ad Ercolano è in atto un importante programma di conservazione del sito archeologico, l’Herculaneum Conservation Project.
Nel 2012 Ercolano viene indicato, nella lettera del Direttore Generale UNESCO Irina Bokova come un modello positivo visti gli sforzi fatti in stretta collaborazione con le autorità locali e la comunità per la conservazione di lungo termine del sito.
Questa collaborazione pubblico-privata è un’iniziativa del Packard Humanities Institute, operante in Italia attraverso l’Istituto Packard per i Beni Culturali, e realizzata in stretta collaborazione con il MIBACT e altri partner, volto alla messa in sicurezza, al restauro e alla valorizzazione del sito.
Con la recente creazione del
Parco Archeologico di Ercolano si conta di poter proseguire nel delicato lavoro di messa in sicurezza dell’antica città con l’obiettivo di rendere sempre più fruibile per i visitatori questo straordinario patrimonio permettendo gradualmente anche l’apertura al pubblico della preziosa collezione di reperti, conservata nei depositi del Parco, che illustrano la vita quotidiana in una città romana nel I secolo d.C.
Se passi da queste parti, vieni a trovarci nelle
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